I miei articoli
“Legati alle nostre paure, siamo vittime delle nostre stesse aspettative”.
Gli attacchi di panico, il più delle volte, non sono considerati come una vera e propria malattia, piuttosto come un disturbo che colpisce il sistema nervoso.
Individuare il disagio è relativamente semplice, poiché i sintomi sono facilmente riconoscibili.
Prevalentemente sono i giovani a manifestare questo tipo di sintomatologia. In Italia, secondo le ultime statistiche, sembra che ne soffra circa il 30% della popolazione, in maggioranza quella femminile.
Non essendo prevedibile, l’attacco di panico, spesso, è considerato un sintomo di “reazione”, cioè una conseguenza ad eventi di particolare rilievo emotivo. In alcuni casi specifici si può parlare anche di un’ereditarietà genetica.
In questi casi è determinante accettare le proprie debolezze e fragilità per superare definitivamente le proprie paure.
Avere paura è fisiologicamente normale, ci permette di avere i cosiddetti “freni”, senza i quali saremmo soggetti ad ogni tipo di pericolo. Quando però la paura diventa immotivata ed incontrollabile, è possibile il verificarsi di una crisi di panico.
Il Disturbo di Panico, detto anche D.A.P, è connotato da una vera e propria sensazione di impotenza.
La persona viene letteralmente sopraffatta da un terremoto di sensazioni e di paure, tali da bloccare ogni tipo di risposta razionale.
I fattori che ne facilitano l’esordio sono:
Un attacco di panico, può durare dai 15 ai 30 minuti, accompagnato da un forte disagio psico-fisico. I sintomi più comuni sono: tremori alle braccia e/o alle gambe; oppressione o fastidio al petto; sudorazione; sensazione di soffocamento; respiro corto o sensazione di asfissia o iperventilazione; sensazioni di sbandamento, instabilità e svenimento; crescente rossore cutaneo, senso di morte imminente, e una profonda confusione psico-somatica.
L'aiuto immediato, che si può dare, è quello di calmare la persona durante la crisi. È importante farle capire che non c'è nulla da temere, perché l’attacco di panico si esaurisce nell’arco di pochi minuti, quindi è determinante aiutarla nel riprendere il proprio autocontrollo.
La risposta è SI!
Le sedute con un bravo terapeuta ed accurati accertamenti clinici sono fondamentali.
La psicoterapia ha fatto passi da gigante, offrendo dei validi strumenti, molto efficaci nella cura del disturbo.
Spesso, nei casi più gravi, i farmaci maggiormente usati sono gli anti-depressivi, o inibitori selettivi, che riattivano la serotonina, la principale responsabile del tono dell’umore.
La terapia farmacologia, però, deve essere strettamente seguita dal medico sia per verificarne l'efficacia, sia per capire eventuali effetti collaterali.
È importantissimo evitare il fai da te!
Inoltre, adottare uno stile di vita più sereno, meno stressante, praticare sport o attività all’aria aperta, sono tutti fattori che possono limitare l’insorgenza del disturbo.
Accrescere la fiducia in noi stessi e negli altri, diventerà una luce accesa, in un lungo tunnel buio. Comunicare le proprie esperienze, e stimolare alla comunicazione chi soffre di questi disturbi, può essere di incredibile aiuto.
È determinante non sentirsi mai soli, ma capire, piuttosto, che si tratta di un problema ampiamente diffuso, nella società di oggi, guaribile e superabile: l’importante è volerlo!